La nostra è una regione che offre una straordinaria varietà di prodotti tipici. La cultura enogastronomica marchigiana è risultato di una tradizione contadina fatta di ingredienti semplici e di un'opulenza tipica dei banchetti dei nobili e del clero che in questi luoghi hanno fatto la storia e gli usi a tavola. Trascorrere una vacanza nella nostra Country House a Senigallia vi consentirà di scoprire un territorio eterogeneo che alterna mare e collina e tutte le specialità agroalimentari che offre.
Le Marche sono una regione che privilegia la produzione agricola di cereali di alta qualità ed è per questa ragione che la pasta ed il pane costituiscono l'elemento base della nostra cultura gastronomica. Che sia di semola o all'uovo, la pasta viene prodotta in modo artigianale. Materia prima di qualità, trafilatura al bronzo e lunghi periodi di essiccatura. Nelle nostre tavole non mancano mai tagliatelle, tagliolini, pappardelle e maltagliati, i passatelli asciutti o in brodo, i cappelletti, alla maniera romagnola, nei giorni di festa. I tipi di pasta più noti sono i maccheroncini di Campo Filone ed i vincisgrassi. Campofilone è un piccolissimo paese delle Marche noto per questa specialità di pasta che la tradizione fa risalire al 1400. Spaghetti dalla sezione quadrata che sono così sottili da sciogliersi in bocca e che possono essere cucinati asciutti o in brodo. I vincisgrassi sono, invece, un piatto a base di 7 strati di pasta sfoglia tirata a mano bagnati da besciamella e da un ragù a base di carni miste dell'aia e regaglie di pollo.
Il pane più in uso è il filone casereccio fatto con farina di grano tenero macinato a pietra e mescolata con acqua, lievito e sale. Un altro tipo di pane molto apprezzato è la "crescia" sfogliata, ottima come accompagnamento ai salumi, e la pizza con i "grasselli", il residuo del grasso di maiale soffritto. Nella campagne marchigiane la pizza con i grasselli viene servita come dolce accompagnata da un bicchiere di vino nuovo. Durante il periodo pasquale si mangia il pane di Pasqua, un pane lievitato e cotto al forno, a base di formaggio e pepe. Gustosissimo e dalla mollica gialla. Il pane più famoso delle Marche è il pane di Chiaserna, prodotto con acqua di sorgente, leggero e croccante, viene cotto nel forno a legna senza aggiunta di sale, additivi o conservanti.
Fagioli, ceci e lenticchie fanno parte della tradizione della cucina povera contadina marchigiana. Una delle coltivazioni più diffuse è quella della cicerchia che ha rappresentato per molti secoli la principale fonte di sostentamento delle famiglie contadine. Si consuma in una zuppa dal sapore rustico. Un altro legume tipico della zona, prodotta nella località di Fratte Rosa, è la fava. Un prodotto dimenticato e poi recuperato dalla gastronomia locale che la serve "ngreccia",cioè raggrinzita a causa della cottura, come contorno alle carni.
La tradizione dolciaria marchigiana presenta una ruralità pronunciata. I dolci, infatti, derivano dall'antico ricettario contadino e vengono realizzati con ingredienti semplici, di cui disponevano anche le famiglie meno ricche. Tra i dolci più noti vi consigliamo di assaggiare i calcioni, ravioli di pasta di pane con ripieno di pecorino, uova, zucchero e scorza di limone, le ciambelle al mosto, con semi di anice e mosto d'uva spremuto, il lonzino di fichi, i cavallucci, la cui ricetta risale al periodo medievale, bagnati con un liquore di mosto, la serpe, a pasta di mandorle, la cicerchiata.
Ogni pranzo che si rispetti inizia con due antipasti a base di carne, la coratella di agnello con le uova e le olive ascolane ma l'onore di rappresentare la cucina di terra marchigiana va alla porchetta e al coniglio in porchetta, entrambi insaporiti con il finocchietto selvatico.
La conformazione del territorio marchigiano consente di passare dalla montagna al mare in meno di un'ora. La gastronomia della nostra regione è anche cucina di mare con i porti di Fano, Ancona e San Benedetto del Tronto che riforniscono il mercato ittico nazionale con il pescato fresco dell'Adriatico. Tra le prelibatezze tipiche a base di pesce c'è lo stoccafisso all'anconetana ed il brodetto di pesce, nato come piatto povero dei pescatori.
Secondo fonti antichissime I formaggi tipici marchigiani erano conosciuti ed apprezzati già all'epoca della Roma di Augusto e la tradizione vuole che nel XVI secolo la Casciotta di Urbino avesse in Michelangelo un profondo estimatore. Il latte delle Marche, del resto, è da sempre una garanzia di eccezionale qualità che unita ad una lavorazione fedele all'antica tecnica contadina ha reso famosi i nostri pecorini, formaggi, caci freschi e stagionati.
Da assaggiare:
Caprino al latte di fico PAT
Formaggio grasso a pasta semidura. Come si usava un tempo, il latte viene fatto coagulare con il lattice di fico. Ancora oggi la lavorazione di questo caprino viene effettuata con gli antichi strumenti tipici in legno.
Casecc PAT
Formaggio grasso a pasta semidura, prodotto con latte misto di mucca e pecora in fase di lattazione. Viene utilizzato anche nel ripieno dei cappelletti.
Pecorino in botte PAT
Formaggio grasso, di media-lunga stagionatura, a pasta dura. Il classico pecorino marchigiano avvolto in foglie e messo ad affinare in botti da vino. Un formaggio dall'aroma decisamente intenso.
Raviggiolo delle Marche PAT
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle. Un formaggio prodotto esclusivamente con latte di pecora, dal gusto delicato.
La tradizione norcina marchigiana ha origini lontane ed è ancora viva la tradizione della macellazione del suino, nota come "pista". Il legame con la cultura contadina è ancora forte e del maiale si continua a non buttar via niente. Inconfondibili sono le note dell'aglio e del finocchio che caratterizzano la lavorazione. Il salame più tipico delle Marche è il Ciauscolo IGP, un salame antichissimo, morbido e spalmabile. Gli altri fiori all'occhiello dell'arte del salume marchigiano sono il salame di Fabriano, una prelibatezza di carne di spalla e coscia di maiale finemente tritata, il salame ascolano, un salame a grana molto fine, il prosciutto di Carpegna DOP, un prosciutto di altissima qualità con almeno 14 mesi di lavorazione. Alla tradizione della gastronomia locale appartengono il "Ciarimbolo", fatto con le budella bollite del maiale, condite ed asciugate sul fuoco, la salsiccia di fegato, la spalletta e la lonza, a base di collo di maiale disossato.